Michele Benfari Architetto

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CASTELLO SARACENO

BURGIO (Ag)

con Toni Cellura

Giuseppe Mineo Fotografo

E’ un raro esempio di architettura militare dell’entroterra agrigentino. Sorge nel centro urbano di Burgio, in posizione dominante, su uno sperone roccioso isolato dal territorio circostante. Ai suoi piedi i torrenti Garella e Tina costituivano fossato a protezione dell'abitato medioevale. Fu costruito nel XII sec. Alcuni studiosi non escludono che in origine fosse fortilizio musulmano. Subì modifiche nel XVI sec. mediante introduzione di aperture. Dal XIV al XIX secolo il castello appartenne ai Peralta (XIV)sec., ai Cardona, ai Gioieni, ai Colonna (dal XVII al XIX sec.). Era in rapporto con il castello di Caltabellotta e con i boschi di Rifesi e di Sant'Adriano dove si trovano un monastero e una priorìa. Poiché sorge isolato, ha l'aspetto di una Motta naturale e tale realtà è confermata dal nome della chiesa, posta al margine della seconda corte, la più esterna, intitolata a Santa Maria della Motta. Le case del paese hanno occupato il cortile più esterno, mentre il superiore, dove è anche una delle cisterne, è divenuto una piazza belvedere e ospita il calvario. Di forma rettangolare a blocco unico è lungo 20 m. largo 12 e alto 17. I muri perimetrali hanno uno spessore di circa 2 m. Nel suo assetto originario presentava poche aperture a feritoia nella parte inferiore. La grande apertura con arco ogivale a doppio rincasso sul fronte principale era l'unico ingresso accessibile mediante un sistema di porta ribaltabile su scala rimovibile. Il castello è stato sempre sede della signoria fino al 1812 data in cui  cessò il feudalesimo in Sicilia. Quindi fu adibito a carcere giudiziario fino a quando venne soppressa la Pretura durante il fascismo.